domenica 21 ottobre 2012

punto di entrata



Mi avete chiesto diverse volte perche non guardo in faccia a nessuno o guardo in faccia ad una solo persona quando parlo al gruppo o durante una conferenza. Per trasmettere cio che voglio ho bisogno almeno un “punto umano di entrata”. Quando V.Polyakov fa le sue conferenze sempre guarda sopra la sala. Questo non ho imparato ancora.




Pensiero del giorno sabato 20 ottobre 2012.

"Dando un concerto, un solista offre al pubblico il suo talento, la sua ispirazione, il frutto di tutto un lungo lavoro; se però il pubblico non ha alcuna consapevolezza di quel lavoro, se fa rumore o se anche solo è disattento, il musicista lo percepisce e – anche se egli fosse il più grande virtuoso del mondo – non può più donare tutto ciò di cui sarebbe capace, poiché gli scambi non avvengono correttamente. Ma può anche succedere che, volgendosi verso la sala, egli scorga un solo sguardo incantato, estasiato. Allora, si mette a suonare per quello sguardo – forse senza neppure cogliere se sia quello di un uomo o di una donna – per quella luce che brilla laggiù, nell'oscurità, e diventa geniale. L'essere umano ha bisogno, in qualsiasi modo, di sentire un'eco alle sue azioni, alle sue parole. Se non vi è reciprocità, non è più possibile alcuno scambio. Ora, lo scambio è la legge della vita."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

dopo l'incontro a Como, 16.10.12



“La psicoterapia è la sola forma di terapia che c’è. Dal momento che solo la mente può essere malata, solo la mente può essere guarita. Solo la mente ha bisogno di guarigione. Non sembra essere cosi, perché le manifestazioni di questo mondo sembrano reali davvero. La psicoterapia è necessaria affinché un individuo possa incominciare a mettere in dubbio la realtà. Talvolta è in grado di incominciare ad aprire la propria mente senza un aiuto formale, ma anche in questo caso ciò che gli permette di farlo è sempre qualche cambiamento nella sua percezione delle relazioni interpersonali. Talvolta ha bisogno di una relazione più strutturata ed allargata, con un terapeuta “ufficiale”. In entrambi i casi il compito è lo stesso: il paziente deve essere aiutato a cambiare la propria mente in merito alla “realtà” delle illusioni”.
(Un Corso in Miracoli)


Scopo della cura è trasformare il vostro “sè-1” con la sua “verità-1” di qualsiasi momento presente in “sé-2” e “verità-2” corrispondente più vicini al Sé ed alla Verità. Uso i strumenti e metodi adatti.

Un ciclo di cura sempre include quattro tappe: verità-1 -->  esperienza-1 -->  ragione-1 -->  conoscenza-1 che portano ad un nuovo ciclo più elevato verità-2 --> esperienza-2 -->  ragione-2 --> conoscenza-2  etc. Ogni ciclo è un giro di Spirale lungo l’Asse.

L’incontro a Como mi serve per continuare il mio lavoro. Per chi lo vuole e apprezza. Per chi lo vuole e chiede, lo faccio con regole che non dipendono da chi chiede. Non è il paziente che gestisce la cura.

L’ho fatto otto anni per il gruppo di Como. L’anno ottavo richiedeva un certo cambiamento delle regole che il gruppo non ha accettato. Non potevo continuare il mio lavoro.

Ammettere che non sono interessato ad aiutare il gruppo di Como è paragonabile all’affermazione assurda che un dottore non vuole avere pazienti.

La cura è più efficace a quelli che credono che il “sé-2” che non esiste ancora è meglio di “sé-1” attuale e non impediscono il mio lavoro affermando e proteggendo la loro “verità-1”. Nel gruppo di Milano “il gioco” hanno capito meglio di tutti M.C. e F.. Le impegno nel mio lavoro e le “sposto” al livello di collaborazione.

martedì 2 ottobre 2012

l'essere umano è un seme con un suo programma inscritto in lui dall'Intelligenza Cosmica



Pensiero del giorno lunedi 1 ottobre 2012.

"Se interrate un seme di limone, di mela o di melone, non gli dite: «Ascoltami bene! Ti indico il tuo programma: devi diventare un limone, un melo o una pianta di meloni!» Il seme ha già inscritto in sé un suo programma, ed è sufficiente piantarlo perché esso lo realizzi diventando ciò che la Natura si aspetta da lui. Il seme si aggrappa alla terra e, giorno dopo giorno, si sviluppa. Quando una fase è terminata, passa a quella successiva; il seme non si domanda cosa dovrà fare fra un anno o fra cent'anni. Per quale ragione vi parlo dell'albero? Perché anche l'essere umano è un seme con un suo programma inscritto in lui dall'Intelligenza Cosmica. Se egli non è ancora in grado di conoscere quel programma, è solo perché non smette di crearsi egli stesso dei programmi che servono solo ad annebbiargli la vista e a farlo deviare dalla sua strada. Per poter scoprire lo schema inscritto profondamente nella sua anima, egli deve mantenersi interiormente libero, disponibile. "

 
Omraam Mikhaël Aïvanhov