lunedì 19 novembre 2012
domenica 18 novembre 2012
la faccia del cristallo
C.: “ … E forse, volente o nolente, è proprio quello di cui
devo essere portatrice, la faccia del cristallo che sono portata a esprimere.”
Quando guardo un cristallo naturale e perfetto mi vengono in
mente tre parole: legge, determinazione e repulsione. La legge interiore degli
atomi che formano il cristallo, la loro determinazione di mantenere la legge nonostante
il caos esteriore, la loro repulsione di qualsiasi atomo non adatto alla legge.
La formazione del cristallo si comincia da un solo legame. Nel mondo di caos,
dove “ognuno è libero”, i “primi due” formano un legame tra di loro che è basato
sulla legge. Questo è il primo “noi”.
Se questi “due” riusciranno mantenere il legame nonostante
il caos circostante, arriverà il “terzo adatto”. Il “terzo” entra in “noi”
esistente con la stessa legge formando due legami – un legame con ognuno del “noi”
iniziale.
Il “noi” si rafforza. Diventa un “noi-nucleo” più stabile – ognuno di
“tre” ha già due legami basati sulla legge “da cuore a cuore”.
Chi vuole essere “un quarto” del nucleo deve entrare in esso
con la stessa legge, in armonia con i “tre legami” già esistenti e rafforzandoli.
mercoledì 14 novembre 2012
dopo l’incontro M.C.+A.+C.+F.
Nella nostra “costruzione” di gruppo usando la ragione (la
mente - fuoco) e il desiderio (il movente - acqua) dobbiamo avere certi ideali.
Vi raccomando di leggere attentamente questo testo e meditare sulla necessità di purezza. Questi
ideali non sono di “questo mondo” ma il nucleo del gruppo li deve avere. E chi
vuole entrare nel nucleo li deve accettare. (Il nucleo ha e avrà sempre molto da
imparare).
REGOLA NUMERO NOVE:Segue la condensazione. Fuoco e acqua s’incontrano. La forma si gonfia e cresce. Che ilmago ponga la forma sul giusto sentiero.
NECESSITÀ DI PUREZZA
Nel Trattato del Fuoco Cosmico questa regola è accompagnata
da un commento molto breve:
“Questa regola è brevemente riassunta nell’ingiunzione: Che desiderio e mente siano così puri ed equamente ripartiti e la forma creata così esattamente equilibrata, che nulla possa attrarla verso il sentiero distruttivo della ‘mano sinistra’. ”
L’estrema semplicità di questa regola nella coscienza di
colui che sa e la sua estrema complessità per il lettore casuale sono la
ragione della brevità del commento. Esso si limita a darne i significati più
semplici e più pratici, ma possiamo forse accennare ad alcuni significati più profondi.
È interessante notare come, mentre si progredisce sul
Sentiero, le forme usate per impartire la verità diventino sempre più semplici,
mentre il significato diventa sempre più ampio e inclusivo, risultando quindi
sempre più complesso all’analisi. Si ricorre infine ai simboli e il piano
cosmico è compreso grazie alla presentazione di forme geometriche all’occhio
interiore dell’aspirante.
Il punto sul quale s’insiste maggiormente in questa regola è
la purezza che, in ultima analisi, dipende largamente dal movente. Se l’incentivo
all’azione nei tre mondi scaturisce da un desiderio personale e se l’azione è
compiuta applicando la mente, la sua caratteristica è l’impurità. Se l’impulso
emana da Colui che dimora nella forma, egli governa l’azione subordinandola al
fine predisposto e la sua caratteristica è purezza entro i limiti del gruppo;
la purezza assoluta esiste infatti soltanto quando sia raggiunta la completa
libertà da ogni dominio. L’anima ha coscienza di gruppo e sotto il suo dominio
e, fintanto che il corpo causale non sia stato superato e non sia raggiunta la
liberazione dal suo dominio, il vero significato di purezza non sarà compreso.
Basti dire che esiste una stretta connessione fra impurità e limitazione
qualunque essa sia, fisica, emotiva e mentale.
Dall’aspirante non si pretende la purezza assoluta. Fra gli
appartenenti ai gruppi esoterici del mondo, nessuno è finora pervenuto alla
quinta iniziazione, quando il significato giunge alla coscienza in un lampo
della più intensa realizzazione. Per la maggioranza, l’obiettivo da raggiungere
è la purezza fisica ed emotiva, quindi principalmente la liberazione dal
dominio del desiderio di natura emotiva. Ecco perché in molti libri d’esoterismo
troviamo la ingiunzione, seppure così malamente espressa, “uccidi il desiderio”.
Una versione più appropriata per il presente immediato potrebbe essere “riorientare
il desiderio” o “ridirigere il desiderio”, poiché un costante processo di
riorientamento di tutta la natura del desiderio, in modo da farne uno stato
abituale della mente, è la chiave d’ogni processo di trasmutazione e di un
efficace lavoro magico. Progredendo lungo il sentiero, i processi di pensiero
dell’aspirante diventano più potenti e le forme pensiero, create con un preciso
scopo durante la meditazione, diventano più efficaci nel produrre risultati. È
quindi evidente che nell’opera magica (che deve sempre compiersi sul piano
fisico) esisterà sempre la tendenza verso il “sentiero della mano sinistra”,
fintanto che la coscienza dell’anima non sia stabilita in modo permanente e la
purezza di movente non sia divenuta un abito mentale.
Ricordo a tutti voi che leggete che lo stabilire e
stabilizzare abitudini corrette è uno dei principali requisiti essenziali dell’aspirante al
discepolato. Coloro che operano nel campo dell’evoluzione planetaria cercano
strumenti affidabili e questo fatto non sarà mai abbastanza ripetuto, perché
deve imprimersi nelle vostre menti. Coloro che cercano aiutanti, in caso di emergenza
non possono fare assegna mento su individui soggetti a eccessiva instabilità
emotiva o che mancano di dominio fisico. Individui con la mente annebbiata o
incapaci di mantenerla “ferma nella luce”, non sono adatti a lavorare nelle
sfere elevate dello sforzo mondiale. Questa osservazione non deve far desistere
nessun membro di questi gruppi dal procedere, poiché il riconoscimento di un
difetto è il primo passo per superarlo. Questi gruppi sono in fase di
formazione e lo si deve tener presente, altrimenti ci si può sentire
scoraggiati di fronte all’enunciazione di un ideale. Oggi il bisogno del mondo
e l’opportunità vanno di pari passo. I Grandi Esseri, che formano una muraglia
fra l’umanità e il Karma planetario, in questo momento si dice siano sottoposti
a forte pressione e vi assicuro che questo è un modo assai blando di presentare
la situazione."
(Trattato di Magia Bianca")
martedì 13 novembre 2012
«Ma a cosa serve un simbolo?»
M. Aivanov
"Un simbolo
può essere paragonato ad un seme messo in terra. Esattamente come farebbe con
un seme, l’Iniziato interra ogni simbolo nella propria mente e lo innaffia
spesso; a poco a poco, compare uno stelo che cresce e si rafforza fino a
diventare un
albero immenso. Allora, l’Iniziato si rallegra, lavora all’ombra di quell'albero, ne raccoglie i frutti, interra i nuovi semi, e tutto ricomincia.
Il mondo dei simboli è un mondo vivo. Così come il seme contiene in potenza un intero albero, allo stesso modo un simbolo sintetizza tutto un sapere. Se mi poneste la domanda: «Ma a cosa serve un simbolo?» vi chiederei: «E a cosa serve un seme?» Lavorando con una decina di simboli, noi possediamo la totalità del sapere. Ci è impossibile portare ovunque con noi una grande biblioteca, ma con pochi simboli trasportiamo tutti i libri sacri dell’umanità, poiché tutti quei libri si riassumono in alcuni simboli. Tuttavia, per poter decifrare questi simboli e far sì che essi ci parlino, è necessario riuscire a renderli vivi in noi stessi. "
Omraam Mikhaël Aïvanhov
albero immenso. Allora, l’Iniziato si rallegra, lavora all’ombra di quell'albero, ne raccoglie i frutti, interra i nuovi semi, e tutto ricomincia.
Il mondo dei simboli è un mondo vivo. Così come il seme contiene in potenza un intero albero, allo stesso modo un simbolo sintetizza tutto un sapere. Se mi poneste la domanda: «Ma a cosa serve un simbolo?» vi chiederei: «E a cosa serve un seme?» Lavorando con una decina di simboli, noi possediamo la totalità del sapere. Ci è impossibile portare ovunque con noi una grande biblioteca, ma con pochi simboli trasportiamo tutti i libri sacri dell’umanità, poiché tutti quei libri si riassumono in alcuni simboli. Tuttavia, per poter decifrare questi simboli e far sì che essi ci parlino, è necessario riuscire a renderli vivi in noi stessi. "
Omraam Mikhaël Aïvanhov
“È interessante notare come, mentre si progredisce sul Sentiero, le forme usate per impartire la verità diventino sempre più semplici, mentre il significato diventa sempre più ampio e inclusivo, risultando quindi sempre più complesso all’analisi. Si ricorre infine ai simboli e il piano cosmico è compreso grazie alla presentazione di forme geometriche all’occhio interiore dell’aspirante.”
(Trattato di Magia Bianca”).
lunedì 5 novembre 2012
giovedì 1 novembre 2012
"questo legame deve diventare cosciente"
Pensiero del giorno giovedì 1 novembre 2012.
"Pensate a collegarvi coscientemente alla catena vivente delle creature, in modo da poter beneficiare delle correnti di energie che circolano in tutta la Creazione, dall’alto fino in basso. Riceverete così lo slancio, l’ispirazione, la saggezza, l’amore e le forze necessarie per la vita di ogni giorno.
Chiederete: «Ma non possiamo trovare tutto questo in noi stessi?» Sì, forse per qualche tempo, ma ben presto avrete esaurito le vostre riserve. Anche se avete iniziato con progetti di ampio respiro, dovrete interrompere i lavori, poiché è impossibile realizzare qualcosa di grande se non si rimane collegati a questa catena vivente il cui primo anello – se così si può dire – è il Signore stesso. È esattamente come illudersi che una lampada possa illuminare senza che sia collegata alla centrale elettrica. Eh no, è la centrale che le invia la corrente; la lampada non è che un conduttore.
In realtà, che lo vogliamo o meno, noi siamo legati, collegati, alla Sorgente divina, ma questo legame deve diventare cosciente: così, ne beneficeremo pienamente per la nostra evoluzione e per quella di tutte le creature nell’Universo. "
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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