Pensiero del giorno giovedi 14 marzo 2013.
"Quando Gesù diceva: «Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio», faceva una distinzione tra i valori materiali, terreni, e i valori spirituali, ma non raccomandava di abbandonare il mondo per volgersi unicamente a Dio. Finché siamo sulla terra non si può pensare di abbandonarla. Su questa terra, però, dobbiamo soltanto posare i piedi, mentre la testa va tenuta nel cielo, il che significa mettere saggezza e amore in tutte le nostre attività, affinché ciascuna di esse ci avvicini al mondo divino.
Noi abbiamo una missione da compiere sulla terra, e questa missione consiste nel manifestare Dio in ogni cosa. È necessario vivere la vita terrena come la vivono le piante: esse rimangono ancorate alla terra, ma la trasformano e la fanno evolvere. L’uomo non solo non deve lasciare la terra, la materia, ma deve anche concentrarsi su di essa per trasformarla. Le piante ci rivelano come non abbandonare la terra, dirigendosi comunque verso il cielo. Ecco un’altra lezione che ci viene dalla natura. " (Omraam Mikhaël Aïvanhov)
“QUANDO L’UNO DIVENTA DUE, IL TRIPLICE APPARE, ED I TRE SONO UNO; ED È IL NOSTRO FILO, O LANU, IL CUORE DELLA PIANTA-UOMO, CHIAMATA SAPTAPARNA.”
(Libro di Dzyan, Dottrina Segreta, E.Blavatskaya)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.