sabato 28 luglio 2012

per M.C.


Per M.C.: il discorso che hai fatto questo giovedì e la tua telefonata di venerdì mattina mi induce di ricordarti una verità per “adulti”. Questa verità ed Etica che la accompagna sono strettamente collegati al tuo Nettuno nella tua Settima Casa di Bilancio ed il tuo Saturno nella tua Dodicesima Casa dei Pesci . Parole chiave: Equilibrio, Servizio. La "seconda nasita", "settembre", il "punto di mezzo" della vita.

   “A metà cammino fra cielo e terra, l’uomo della Bilancia attende. Guardando in alto ha la visione dell’alba che indora le cime dei monti ricoperte di neve; guardando in basso osserva i pantani e il fango attraverso cui passano i figli degli uomini. Da un lato percepisce alti ideali, dall’altro li vede ripudiati. Egli deve tuttavia stare e lavorare in questo punto di mezzo. Se si eleva verso il mondo ideale, perde contatto con le cose comuni, se scende al livello della attività materiale, perde le preziose percezioni che sono le forze primarie, le cause prime del suo essere. Egli è posto fra questi due mondi affinché possa guadagnare la comprensione, quella comprensione che include il più alto e il più basso, il bene e il male, l’elevato e l’insignificante. Questa è compassione.
   La conoscenza acquisita fa veder chiaro. Scrutando nel cuore degli uomini, percepisce le ombre oscure e i sedimenti d’insolite passioni. Scopre i metodi basilari con i quali le persone costruiscono il loro successo, le macchie oscure nelle vite di uomini famosi, l’abilità con cui essi eludono i richiami della loro coscienza. Osserva idee nascenti che  vengono congelate alla prima tentazione. Contempla la lunga marcia evolutiva del genere umano con i suoi successi sporadici e i suoi molteplici fallimenti.
   Qual è il risultato di tali riflessioni? Prima di tutto, le illusioni che così spesso incatenano l’uomo sulla terra, sono sostanzialmente ridotte e indebolite. Egli diviene cosciente che l’essere umano vive in una turbinosa nebbia d’illusioni aggrappandosi alla vita quale fine a se stessa e che spesso l’uomo sfugge dalla verità come fosse una catastrofe. Questa descrizione di insuccessi non significa che la bontà umana sia minimizzata poiché, senza una sua sufficiente dose, il mondo non potrebbe continuare ad esistere.
   Il nativo della bilancia non è sicuro di voler partecipare alla lotta aggressiva per conquistare un posto nella vita, né di battersi per ottenere potere e prestigio. Se si preoccupasse solo di se stesso, si ritirerebbe probabilmente in una biblioteca e vi passerebbe le sue giornate. Esistono però altri esseri umani che rivendicano i propri diritti su di lui. Il movente del servizio mette così radici nella sua vita, un senso del servizio fondato su una valutazione realistica della natura umana. In verità, è molto difficile servire quell’incredibile specie chiamata uomo. Rendete l’uomo partecipe di una verità che, se accettata, altererebbe tutto il suo stereotipato modo di vita ed egli vi condannerà come radicale; ragionate con lui ed egli insisterà ostinatamente sulla supremazia dei suoi istinti; d’altra parte, se dimostrerete indifferenza per la sua sorte, vi taccerà d’essere insensibile alle sue sofferenze. Chiunque vuol servire la razza umana deve essere preparato all’incomprensione, ad essere male interpretato e a quel tipo di perversità che fa sostenere l’esatto contrario di quanto gli si dice.
   L’individuo della Bilancia non sarà mai né un fanatico bigotto né un tiranno. Cercando di persuadere piuttosto che costringere, egli comprende l’arte del compromesso spirituale; ciò implica la propensione di cedere su tutti i punti non essenziali e la comprensione che la salvezza nel regno dei cieli si raggiunge con una serie di passi successivi piuttosto che con un singolo salto. Servire gli altri richiede un giusto apprezzamento delle loro capacità; aspettarsi da loro ciò che essi non sono in grado di dare, è cosa non saggia e frustrante. L’aiuto che si dà ad una persona deve esprimersi entro il quadro delle sue limitazioni. Se ciò non avviene, l’aiuto può mutarsi in impedimento. Si deve fare un’accurata distinzione fra il troppo aiuto e il troppo poco; se ne viene fornito troppo, l’individuo non è incoraggiato ad usare le sue proprie risorse, mentre se è troppo poco c’è il rischio che anneghi in un mare di disperazione. In altre parole, l’aiuto dato deve soddisfare accuratamente le necessità della persona implicata. In molti casi, l’aiuto può divenire un impedimento; in molti casi è meglio quindi lasciare che l’individuo ottenga le sue certezza spirituali dai suoi propri amari conflitti.”
(Le Fatiche di Ercole, A.Bailey)

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